La raccolta è dedicata ad un volume, intitolato appunto I Capricci, ideato e pubblicato nel 1979 per iniziativa di Giulio Bargellini, grande amico e collezionista storico di Sergio Vacchi.
Realizzato su carta giapponese in edizione numerata, il libro è nato da una serie di opere realizzate dall’artista nel 1976, ed è accompagnato da testi poetici di numerosi intellettuali italiani come Dario Bellezza, Giuliana Calandra, Piera Degli Esposti, Andrea B. Del Guercio, Cesare Garboli, Elio Petri, Amelia Rosselli, Roberto Roversi, Roberto Sanesi, Leonardo Sciascia, Enzo Siciliano, Roberto Tassi, Paolo Volponi.
Nell’esplicita citazione dell’omonima serie di Goya, Vacchi echeggia i temi della morte, della bizzarria, dell’irrazionale, che ritroviamo puntualmente nelle sue opere pittoriche, popolate di presenze e apparizioni surreali, seducenti o inquietanti, sospese in atmosfere cromatiche imprecisabili e turbate, ammutolite nell’enigma di segreti legami tra oggetti d’uso, animali, corpi.