L’importanza della scultura nella ricerca artistica degli ultimi due secoli, dalla fine dell’Ottocento all’età contemporanea, è rappresentata da una grande varietà di opere, che offrono una vasta ricognizione su materiali linguaggi espressivi molto differenti. Sempre alla ricerca di un dialogo suggestivo con gli spazi espositivi interni e esterni, e con i dipinti esposti alle pareti, le sculture animano tutti gli ambienti e le sale del museo, creando percorsi multipli, che accompagnano la visita, invitando alla contemplazione di singole opere esemplari, o concentrandosi su nuclei tematici o monografici.
Fin dall’intervento site-specific di Marco Pellizzola – grazie al quale fin dall’esterno è possibile leggere suggestivi aforismi sulla scultura nel cielo stellato in mosaico ceramico che perimetra il Giardino – e poi proseguendo a lungo, dal giardino stesso fino all’ultima sala posta nella parte più alta del museo, tutta la visita al MAGI è, dunque, un invito a fare un percorso molto eterogeneo attraverso le arti plastiche. Soluzioni espressive sempre nuove, che spaziano dalla tradizione accademica alla sperimentazione di materiali tecnologici e di forme inaspettate, si susseguono, offrendo una panoramica di autori e temi che ripercorrono la storia dell’arte italiana, alla quale è sempre riservato uno sguardo attento, ma anche internazionale, attraverso aperture sulle produzioni artistiche di tutti i continenti.
Tra gli artisti sono rappresentati innumerevoli autori, tra i quali alcuni hanno avuto rapporti di particolare frequentazione con Giulio Bargellini e talvolta hanno realizzato appositamente le loro opere per il collezionista o per gli spazi del museo.
Nell’insieme si vive un’esperienza coinvolgente, con suggestioni sonore e tattili, sguardi incrociati tra interno e esterno, incontri speciali tra opere piccole e monumentali.
