Autore della grande scultura che si impone nel parco del MAGI’900, Nado Canuti (Bettolle di Siena, 1929) è legato a Giulio Bargellini da molti anni ed ha condiviso con lui diverse esperienze anche in Africa, come attesta un’altra imponente opera nella raccolta di sculture italo-africane.
Dopo un precocissimo esordio come pittore autodidatta, l’artista si è dedicato alla scultura dalla metà degli anni Sessanta, elaborando un linguaggio peculiare, depurato nelle forme di aspirazione geometrica, ma sempre teso e dinamico nella ricerca di solidi incastri ed equilibri compositivi declinati all’infinito, talvolta drammatici, talvolta armonici. Il suo amore per i diversi materiali – cemento, legno, bronzo, marmo, resina, metalli preziosi – si è espresso in una ricerca di ampio respiro, attenta ad esplorare tutte le scale dimensionali, da quella monumentale delle grandi opere pubbliche a quella più intima del gioiello d’autore.